C'era una volta una bambina molto carina che veniva chiamata Cappuccetto Rosso per ovvi motivi. Un giorno, proprio il giorno della visita della zia Filiberta, la nonna di Cappuccetto Rosso chiamò per dire che non si sentiva bene e che preferiva rimanere a casa.
Allora la mamma di Cappuccetto Rosso preparò alla nonna un cestino di focacce al formaggio e lo diede alla bambina, perché lo portasse alla nonna passando attraverso il bosco.
"Però, disse, mi raccomando, non fermarti a parlare con gli sconosciuti, e nemmeno col il lupo, ché se no quello assaggia le focacce e ce lo troviamo sotto casa tutti i giorni."
Cammina cammina, Cappuccetto Rosso incontra proprio il lupo.
"Ciao, dove vai, bella bambina con un cestino così profumato?"
"Ciao, lupo, vado dalla nonna, che è malata. Le porto queste focacce, ma tu non devi neanche assaggiarle."
"Io? Ma io non mangio le focacce! Io mangio le bambine! Puoi stare ben contenta che oggi ne ho mangiate già due e ho la pancia piena, altrimenti mangerei anche te. E da che parte vai?"
"Di là."
"Ma di là ci si mette una vita! Passa di qui, ché fai più in fretta."
Mentre Cappuccetto Rosso si avviava per la strada più lunga, il lupo corse a casa della nonna e la trovò vuota. Vide un vicino che usciva di casa e gli chiese della nonna.
"Mah, l'ho vista che usciva una mezz'oretta fa. Era truccata e ben vestita, sicuro che andava alla balera e ci resterà tutto il pomeriggio."
Il lupo lasciò che il vicino si allontanasse, poi entrò a casa della nonna, si infilò nel letto tutto imbacuccato e aspettò Cappuccetto Rosso. Quando la bambina bussò, il lupo le disse:
"Tira il chiavistello e la porta si aprirà."
Cappuccetto Rosso entrò nella casa buia e intravide una figura nel letto. Credendo che fosse la nonna, disse:
"Ma nonna, perché è così buio?"
"Mi dà fastidio la luce, è questa influenza."
"Ma nonna, l'influenza deve averti fatto proprio male. Che occhi grandi che hai!"
"Per vederti meglio, nipotina mia."
"E che orecchie grandi che hai!"
"Per sentirti meglio. È un nuovo modello di auricolare."
"E che bocca grande che hai!"
"Per mangiare meglio le tue focacce!"
E il lupo si avventò sul cestino di Cappuccetto Rosso e lo divorò intero. Poi però cominciò ad avere un gran mal di pancia e a lamentarsi.
In quel mentre tornò la nonna, vide il lupo che i lamentava e lo caricò in macchina, per portarlo dal veterinario. Il veterinario gli aprì la pancia, ne estrasse il cestino e, già che era sotto anestesia, gli fece anche il tartaro ai denti e lo sterilizzò.
Quando il lupo si svegliò, Cappuccetto Rosso e la nonna lo stavano accudendo amorevolmente. Poi Cappuccetto Rosso lo portò a casa e la mamma si rassegnò a dar da mangiare anche a lui, insieme alle altre bestie.
venerdì 27 novembre 2009
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Nella mia versione il lupo dice "tira il paletto del saliscendi" che nè io nè mia sorella abbiamo mai capito che cazzo fosse.
RispondiEliminaciao, geniale affabulatrice !!!Sei fantastica e mai come adesso sono in grado di apprezzare una fiaba tradizionale della mia infanzia, affascinante ma un po' truculenta, così graziosamente riveduta e corretta... , mai come adesso, perchè tra pochi mesi diventerò nonna !!!
RispondiEliminaNon vedo l'ora di raccontare Cappuccetto così.....
Anche se non ho più scritto, ti ho sempre letta e seguita con simpatia. Silvana
Complimenti per l' inventiva la favola si presta ed e' bello modernizzarla!Magari lo sai gia' ma esiste anche una serie di pupazzi con lo stesso tema e finisce con un lupo salutista che ,dopo essere andato dal veterinario, mangia verdure pesce pomodori con il bavagliolo e cappuccetto che festeggia per lo scampato pericolo .Il libretto se vuoi darci un occhio e' questo http://tinyurl.com/yfs7zpu.I bambini sembrano gradire !
RispondiEliminaMa è meraviglioso! Se poi pensi che questa fiaba è nata probabilmente in epoca medievale ed ogni epoca l'ha interpretata a modo suo (inizialmente era Cappuccetto Rosso a salvarsi dal lupo, senza l'intervento del cacciatore), mi sembra giusto che anche la nostra abbia le sue versioni! :-)
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