lunedì 23 novembre 2009

L'abitudine

In radio, in questo periodo, c'è una canzone che dice "giura che non vorresti vedere mai il nostro amore dato in pasto all'abitudine". Non so di chi è e mi scuso per la mia ignoranza, ma non è questo il punto.
Il punto è che questa frase mi fa molta tenerezza, perché è tipica di persone giovani al primo amore (inteso come il primo che potrebbe sfociare in convivenza e quel che segue). Quando si è giovani, si ha molta paura che la meraviglia dei primi tempi venga soffocata dalla routine, dalle preoccupazioni di tutti i giorni, dal correre quotidiano, dai figli. Quando si è un po' più vecchiette, e si hanno all'attivo 2 figli, 4 gatte, 2 automobili, 2 lavori e mille passioni, ci si chiede francamente dove sia 'sta cazzo di abitudine. Perché, perdonatemi, ma a me non farebbe schifo avere una routine rassicurante e rilassante, che mi garantisca una settimana dopo l'altra senza imprevisti.
Tipo una settimana in cui non ci si ammali a tradimento, o l'auto non faccia brutte sorprese, o la caldaia non vada improvvisamente in blocco per 3 volte di fila, o non saltino fuori spese impreviste, o le maestre dei tuoi figli non si inventino nuove mirabolanti iniziative, o tuo marito non si faccia male sul lavoro, o un gatto non faccia un danno.
Non è per fare i supereroi, ma io tutta questa abitudine non la vedo più di tanto. Anzi, spesso guardo mio marito e penso "che figo, non è ancora scappato con una ballerina di 20 anni". E lui probabilmente, conoscendomi, si meraviglierà che io non sia ancora scappata all'estero, facendo perdere le mie tracce.
Più che dell'abitudine, io ho paura della fretta. Di quel gorgo che a volte ci risucchia e ci permette di scambiarci solo un bacio frettoloso prima di cadere addormentati. Ma quella mi fa paura anche con i miei figli, che mi crescono sotto il naso e a volte mi lasciano secca con un progresso di cui non mi ero ancora resa conto (tipo oggi, Amelia ha usato per la prima volta un congiuntivo - posso dirlo che mi sono quasi commossa?).
Però poi penso che, quando ho il tempo di leggere un libro, magari anche uno svuotacervello, e c'è una storia d'amore, il mio primo pensiero va a Luca e a quanto vorrei stare con lui, castamente o anche no, con i figli ma anche senza.
Certo, Luca mi fa incazzare di brutto, e io faccio incazzare lui (chi lo conosce sa che è una cosa veramente difficile), non è un rapporto sempre armonioso. Anzi, sono felice di aver trovato un uomo che sa contrastare la mia decisione, che non si lascia spaventare e mi affronta ad armi pari.
Penso che non esista nella mia vita un incontro più importante di quello che ho avuto con Luca, perché, senza di lui, Amelia ed Ettore non sarebbero mai nati e io magari avrei un'altra vita, magari anche bella e soddisfacente, ma non questa qui, che sto vivendo e che mi piace parecchio.
A volte mi ricordo com'era nei primi tempi, in quella prima notte in cui ci svegliavamo ogni mezz'ora per baciarci, e mi intenerisco un po', vorrei tornare a quel continuo scoprirsi. Ma poi penso alle incertezze dei primi tempi, alle gelosie retroattive, alla difficoltà di capirsi e amalgamarsi. Penso che l'entusiasmo si sia soltanto trasformato, che si sia indirizzato verso altri obiettivi, ma non credo che ci sia mai mancato, perché abbiamo sempre saputo inventarci nuove sfide e nuove imprese (o vivere la vita come se fosse un susseguirsi di): la vita insieme, i figli, la danza e tanto altro.
Spero che ci riusciremo sempre, che la fretta non ci risucchi e che le scene d'amore nei libri continuino a farmi venire quel languore, quella voglia di baciare e abbracciare mio marito, magari persino riuscire a fare l'amore con lui. Ecco, quest'ultima sarebbe una piacevole abitudine che mi piacerebbe riprendere con maggiore frequenza, ad esempio: alla faccia dell'abitudine che schiaccia l'amore.

10 commenti:

  1. Anche per noi è così. Io ero andata un po' in crisi dopo il primo periodo di convivenza (ma come, non si faceva l'amore due volate al giorno tutti i giorni? Ah ah!). Certo che quelli alla prima storia importante hanno paura dell routine: vivono il rapporto tutto battiti di cuore e io e te tu e me. Quando si è una coppia un po' "matura" l'entusiasmo si trova nei progetti sempre nuovi, nella famiglia che si costruisce, nello scambio di idee, nel ridere insieme e sì, anche nella'pprezzarsi fisicamente nonostante il tempo che passa. A volte è maggiore l'affetto per i difetti che per i pregi.

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  2. Leggo questo post in ufficio (ebbene sì) con in sottofondo "A te" di Jovanotti, quella che fa "te che sei sostanza dei giorni miei" e mi commuovo perché descrivono lo stesso tipo di amore che è poi - mutatis mutandis - quello chi vivo io giorno per giorno da quasi cinque anni. Cinque anni durante i quali siamo passati a dispetto di mille incertezze (sue, ché io avevo capito che bastava cominciare e poi tutto sarebbe filato liscio) da un'amicizia quotidiana alla vita che quasi senza accorgercene ci siamo costruiti addosso e che ci fa ritrovare ora in una casa NOSTRA (davvero? Devo essermi persa qualcosa :-) tutta sottosopra, con mille passioni come Chiara e Luca, amici vecchi e amici nuovi che diventano vecchi nel senso migliore del termine e alcuni problemi davvero cubitali affrontati insieme e dai quali siamo per ora usciti letteralmente vivi. E, nonostante non abbiamo figli e per ora manco il desiderato (da me) gatto o (da lui) cane, anch'io mi scontro con la fretta e arrivo alla fine di molte giornate avendo scambiato davvero un bacio e magari qualche parola. E anche a me le scene romantiche scatenano lo stesso languore.
    E di abitudini se ne sono create, ma piacevoli e rassicuranti.
    Tutto ciò è costato impegno, convinzione, perseveranza e fatica. Apposta parlavo di "sostanza"...
    Giuliana

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  3. Ora che mi ci fai pensare, l'abitudine era lo "spauracchio" costante della lunga storia con il moroso "storico": ne avevamo talmente paura che non siamo riusciti a capire quando si era effettivamente sostituita al sentimento e abbiamo "tirato lungo" per 9 anni 9, quando invece segni lampanti come semafori ci dicevano da qualche anno che era finita.
    Con G, invece, non ci siamo mai posti il problema. Anzi, dopo poco più di un anno che ci conoscevamo, l'idea di crearci delle abitudini tutte nostre ci piaceva talmente tanto che siamo andati a vivere insieme... e la quotidianità non sta per niente intaccando il sentimento e il languore e tutto il resto (al massimo, è il sonno che spesso intacca un certo tipo di attività... ma va be'^^).
    Comunque, spero anch'io tra qualche anno, dopo figli, caldaie e spese impreviste, di scrivere ancora post come il tuo. :-)
    (ma se Luca e G, da quel che mi dici, hanno la stessa bocca... magari è di buon auspicio!)

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  4. @M di MS: se Luca diventasse preciso e si ricordasse di tutto, penso che mi verrebbe un colpo ;-)
    @giuliana: colgo l'occasione di questo tuo tenerissimo commento per dirti: non è che vuoi un micino? Ne ho 3 in cortile, cercano casa :-)
    @pianoB: te lo auguro anch'io! E, tanto per cominciare, non è che vuoi un gatto? Vedi sopra.
    Ah, ho letto il libro "Le donne del fumetto", che mi avevi segnalato tu. Molto molto bello, tecnico ma sintetico. E mi conferma che là fuori c'è un mercato che attende solo Viola ;-)

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  5. Chiara: mi induci in tentazione! In realtà, come sempre, Massimo è un finto problema, nel senso che so di sicuro che, appena il micio varcasse la porta di casa, i due si innamorerebbero all'istante escludendomi dal loro idillio :-)
    Il problema un po' più vero al momento è che davvero questa bestiola starebbe quasi sempre sola a casa e che mi faccio ancora molto fermare dall'idea del quando andiamo via (siamo entrambi figli unici con genitori anziani e non assoldabili in imprese di cat-sitting), anche se poi per esempio abbiamo un'amica single che da anni è la mamma felice di due splendidi gattoni e trova sempre uno/a zio/a umano/a che glieli guardi.
    Insomma, come sempre il problema vero vero verissimo sono io :-)
    Giul
    Ps: "gelosie retroattive": allora non sono l'unica...meno male!

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  6. @giuliana: se vuoi li puoi adottare tutti e 3, così si fanno compagnia ;-)

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  7. Poi tu adotti me? :-))))))
    Giuliana

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  8. Otto Ohm - Come Parlo di Te
    Non la conoscevo e l'ho scoperta grazie a te.
    Questo post è molto bello, ed è commovente leggere di quanto ami. Ho usato questo verbo apposta, perchè descrivi benissimo la differenza tra innamoramento e amore. C'ètanta energia nel primo quanta pienezza nel secondo, e se è vero che entrambi possono finire da un momento all'altro, il sapore di qualcosa che assapori pienamente (guai e caldaia compresi) non ha prezzo.
    Complimenti per la soddisfazione che sai trasmettere riguardo alla tua vita, è sempre commovente sentir dire "magari avrei un'altra vita, magari anche bella e soddisfacente, ma non questa qui, che sto vivendo e che mi piace parecchio." In queste semplici parole credo sia racchiuso il segreto della felicità.

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  9. sei grande ..ed ogni volta che leggo un tuo post mi rivedo troppo in quello che scrivi.. mi sento molto simile a te anche se con un solo figlio e nessun animale domestico per ora.innamorata di mio marito , di mio figlio e della vita che conduco; con la stessa paura tua della fretta e non dell'abitudine..anche io ne vorrei un po'..per non parlare dell'equilibrio..molti dicono .." ogni famiglia deve trovare il proprio equilibrio ".. oppure "..devi trovare il tuo equilibrio.." ecc ecc..
    bè io l'equilibrio l'ho perso gia da un po' , ma sto bene cosi'.

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  10. Che meraviglia questo post, e anche quello successivo, altro che film, libri e ci aggiungo pure le favole :)

    ps: pure io mi sono commossa per il primo congiuntivo, aspetta il primo condizionale.
    son cose, eh.

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